La grandine
Strepitando vien giù candida e bella,
batte il suol, tronca i rami, il cielo oscura,
e nelle grigie vie sonante e dura
picchia, rimbalza, rotola, saltella;
squassa le gronde, i tetti alti flagella,
sbriciola sibilando la verzura,
ricasca dai terrazzi e nelle mura
s'infrange, e vasi e vetri urta e sfracella.
E per tutto s'ammonta e tutto imbianca;
ma lentamente l'ira sua declina
e solca l'aria diradata e stanca;
poi di repente più maligna stride,
poi tutto tace, e sulla gran ruina
perfidamente il ciel limpido ride.