Un animale sconosciuto che gira per la casa
i gesti incomprensibili e l’aria misteriosa.
Io lo osservo, lo studio
vorrei proprio conoscerlo meglio.
Sto parlando di mio figlio.
Allevato da padre perfetto
trascorreva intervalli felici
cronometrando il mondo
cronometrando il mondo.
cosciente e stupefatto.
Dietro i suoi occhi assorti e strani
c’è un po’ dell’indifferenza dei marziani
di chi divide il proprio affetto
tra il computer e il suo gatto
con un’inspiegabile armonia
senza uno scoppio illogico di gioia
senza nemmeno un riso un po’ improvviso
senza neanche la paura della noia.
Ma al contrario di chi è insoddisfatto
lui mantiene il suo proprio equilibrio
cronometrando il mondo
cronometrando il mondo.
cosciente e stupefatto.
Senza gli slanci o le passioni ardenti
senza la smania di grossi mutamenti
e forse cose come queste lui le ha già vissute o viste
attraverso gli occhi degli eroi
forse è uno scherzo della fantascienza
forse è la prova di una razza nuova
che mi dà la sensazione dell’assenza.
Così estraneo persino al suo tempo
lui mantiene il suo proprio equilibrio
cronometrando il mondo
cronometrando il mondo.
Io vorrei almeno sentirti vicino
in qualche sentimento uguale ai miei
almeno nei deliri che non vedo
o che non hai.
Io vorrei almeno poterti incontrare
in qualche antica forma di ironia
nel cuore, nella voglia di cambiare
o in qualche nostra idea.
Ma quasi certamente
il diciassette e il sessantotto
per lui sono soltanto numeri del lotto.
Allevato da padre perfetto
trascorreva intervalli felici
cronometrando il mondo
cronometrando il mondo
cronometrando il mondo
cronometrando, cronometrando, cronometrando
cronometrando il mondo
cronometrando il mondo.